MARIELLA GENTILE | Architect
ARCHITETTURE SENZA FONDAZIONI

ARCHITETTURE SENZA FONDAZIONI

M.A.DI. LA CASA PIEGHEVOLE (moduli abitativi dispiegabili)

da un articolo di edilportale

Nata per le esigenze del territorio abruzzese soggetto a continui terremoti a causa dell’alta sismicità, nasce M.A.DI la casa pieghevole, una struttura prefabbricata fatta di moduli dispiegabili che, una volta trasportato in luogo, possono essere aperti in 30 minuti con l’aiuto di una gru. 6 ore, invece, è il tempo necessario per renderla abitabile.

“Tale soluzione offre innumerevoli tipologie architettoniche e dimensionali derivanti dall’aggregazione di più moduli e/o dall’uso di materiali diversi. La disponibilità di moduli di varie misure e la possibilità di affiancarli sia lateralmente che in profondità permette di creare agglomerati urbani dalle pregiate prospettive.

Le pareti di tamponamento non sono strutturali per cui, in base alle richieste della committenza, possono essere cieche, finestrate o a vetro continuo.”

“Le strutture M.A.DI. non consumano territorio perché non necessitano di fondazioni e non occorre prevedere un basamento in cemento in quanto la struttura può essere temporaneamente posizionata direttamente sul terreno purché livellato. Venuto meno l’uso, possono essere ripiegate e trasferite in altro luogo o semplicemente impilate in un deposito pronte per un nuovo utilizzo.

Per periodi lunghi, è consigliabile appoggiarla o ancorarla al suolo su una fondazione a vite, un innovativo sistema di fissaggio, non impattante e recuperabile al 100%.”

Le partite non sono strutturali, quindi all’occorrenza possono essere finestrate, cieche o trattate secondo il gusto del committente.

Per maggiori informazioni e dettagli, visita la pagina www.madihome.com

UN ACCENNO A CEDRIC PRICE

E parlando di spazi senza fondazioni, smontabili e trasportabili non si può non fare un piccolo accenno a Cedric Price 

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<Cedric Price era un eccentrico. Immaginava opere smontabili e temporanee quando ancora l’architettura non si chiamava pop-up. La sua soluzione al problema del buon costruire era il saper non costruire. Pensava l’architettura come impermanente, temporanea e flessibile al cambiamento, in onda con le esigenze variabili del benessere sociale. Si dice che era un tipo giocoso, irriverente e anche spiritoso, spesso preso poco sul serio per questo. Le sue provocazioni avevano invece solidi fondamenti teoretici nel far passare un messaggio di forte impatto sociale: comunicare l’architettura come azione liberatrice che migliora la vita dell’uomo; far pensare l’impensabile alla gente comune; stimolare l’oltre anche nelle abitudini della vita di tutti i giorni; mostrare l’architettura come mezzo  per alimentare il cambiamento, la crescita intellettuale e lo sviluppo sociale.

Negli anni Sessanta, Price immagina l’architettura a impatto zero, quella che oggi chiamiamo sostenibile. Nel 1964 progetta la Potteries Think Belt, una specie di Università mobile per 20.000 studenti, localizzata sul nodo ferroviario di un’area industriale dismessa, con le sale nelle carrozze dei treni, aule gonfiabili e un programma finalizzato all’apprendimento democratico diffuso e alla crescita economica. Nel 1985, nella proposta per la riqualificazione di South Bank a Londra, penserà, in tempi non sospetti, a una ruota panoramica sul Tamigi, o a un ponte pedonale temporaneo di connessione con la stazione.

Price era un visionario, utopico quanto Archigram o Buckminster Fuller, suo amico e mentore. Radicale nelle proposte, spesso troppo ambiziose e vaghe da poter essere realizzate.  Architetti e artisti come Richard Rogers, Rem Koolhaas o Rachel Whiteread si dichiarano ispirati da Price nelle intuizioni rivoluzionarie dei primi lavori.>

(fonte: www.klatmagazine.com)

PORTABLE ARCHITECTURE – ROBERT KRONENBURG 

MAKOKO FLOATING SCHOOL _ LAGOS, NIGERIA ( 2012 )

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Ancora una volta un esempio di architettura senza fondazioni nata da una necessità della popolazione di rispondere al pericolo delle inondazioni. Parliamo della prima scuola galleggiante “Makoka Floating School” a Lagos, in Nigeria, progettata da Nlé Architects. Questa è solo la prima fase delle tre che porteranno alla nascita di una vera e propria comunità galleggiante. L’idea è di un architetto locale, Kunle Adeyemi, che ha riadattato il concetto della palafitta, tipica costruzione della città di Lagos, per costruire una scuola in grado di accogliere i 100 bambini del quartiere di Makoko.

fonte: www.nleworks.com

ARK NOVA | la sala concerti gonfiabile

sala concerti Isozaki Kapoor

Dalla collaborazione tra lo scultore britannico di origini indiane Anish Kapoor e l’architetto giapponese Arata Isozaki nasce ARK NOVA, la prima sala concerti al mondo gonfiabile. Nel giro di poche ore può essere montata e smontata per accogliere più di 500 persone al suo interno. Un buon esempio di architettura itinerante che ha portato speranza alle popolazioni colpite dallo tsunami nel 2011. La bolla gonfiabile infatti partendo dalla città di Matsushima ha portato musica e arte lì dove ancora si soffriva.